La barenatura e l’alesatura sono entrambe lavorazioni attraverso cui si modifica il diametro di un foro preesistente. Queste due operazioni sono così simili che spesso, nel linguaggio comune, vengono utilizzate come sinonimi. Tuttavia, sebbene le loro differenze siano minime, esse sono sostanziali. Andiamo quindi ad analizzare quali sono le peculiarità che distinguono la barenatura dall’alesatura.
La barenatura
Come abbiamo visto, la barenatura è impiegata per aumentare la dimensione di un foro preesistente. A seconda del materiale e dell’obiettivo che si vuole raggiungere, si andranno ad individuare le modalità di lavoro più idonee scegliendo la velocità e la tipologia di utensile. Esso infatti può essere a gradini, ovvero con gli inserti disposti ad altezze assiali diverse, ideale per effettuare la sgrossatura mantenendo un controllo migliore del truciolo. In caso di materiali particolari che rendono la difficile l’asportazione di materiale, si utilizzano invece bareni ad un tagliente. Infine si utilizzano utensili a più taglienti nel caso in cui si abbia una grande quantità di truciolo da dover eliminare.
L’alesatura
L’alesatura è il processo con cui si va ad rimuovere materiale dalla superficie di un foro per ottenere diametri e superfici di fori estremamente rifiniti e caratterizzati da una qualità superficiale tale da ridurre al minimo l’attrito generato. Oltre a questa, l’alesatura ha anche la funzione di correggere l’assialità del foro. Al fine di garantire la qualità di questa particolare lavorazione, vengono impiegate generalmente delle macchine a CNC, in grado di controllare ogni fase dell’operazione e garantire il rispetto delle tolleranze richieste.
Differenze principale tra barenatura e alesatura
Dalle definizioni si evince subito una somiglianza, ma ecco quali sono le principali e più significative differenze tra le due lavorazioni meccaniche:
- Obiettivo e livello di precisione: lo scopo dell’utilizzo della barenatura è quella sgrossare aumentando il diametro di un foro, mentre l’alesatura viene impiegata per rifinire la superficie di un foro. Per questo motivo, la precisione di quest’ultima lavorazione è più alta;
- Tipologia di utensile: l’utensile impiegato nella barenatura ha un solo tagliente mentre gli alesatori sono multi-tagliente;
- Truciolo formato: essendo la barenatura un’operazione di sgrossatura ed in grado di aumentare anche di molto il diametro, anche il truciolo che si viene a creare è maggiore. L’alesatura invece va solamente a rimuovere materiale dalla superficie del foro;
- Velocità dell’utensile: Per mantenere la precisione alta e non avendo un elevata quantità di materiale da rimuovere, la velocità dell’utensile durante l’alesatura è più bassa rispetto alla barenatura. Perciò, va da sé che anche il calore generato e la necessità di liquido refrigerante è minore;
- Movimento dell’utensile: nella barenatura, il movimento dell’utensile è lineare lungo l’asse del foro, mentre nell’alesatura il tagliente ruota attorno all’asse;
- Costo: per via della maggiore accuratezza dell’operazione, a livello di singola lavorazione l’alesatura presenta un costo maggiore della barenatura.
Questi aspetti sono cruciali nel caso in cui, per le risorse o per tecnologia a disposizione, debba essere fatta una scelta tra le due lavorazioni. Il tal caso, in base alle caratteristiche che dovrà avere il prodotto finito e alle considerazioni appena fatte si potrà raggiungere ad una decisione ponderata.
In molti processi, però, queste due lavorazioni sono complementari e concorrono entrambe alla realizzazione di un foro di alta precisione. Questo è possibile con macchine come le Sinico Top, progettate per svolgere più lavorazioni di uno stesso processo produttivo con una sola linea. In esse infatti se necessario queste due lavorazioni potranno essere integrate e organizzate in un unico ciclo di lavoro. Questo permette di abbattere i costi e i tempi di lavorazione, migliorando la produttività.